| -6 Salvataggio e rabbia.
Il giorno dopo trascorsi una intera giornata senza vederlo e poi ancora ancora e ancora questa situazione era andata avanti per molto, diciamo una settimana. Un giorno molto uguale a tutti gli altri decisi di andare con Rose da qualche parte l'importante è che parlavamo, in quel periodo mi sentivo sola.
Rose: Stai bene? Io: Si, tutto bene ma sono un po' confusa sul da farsi con Zane. Rose: Perchè che è successo? Io: Nulla di grave, ma corre troppo e io credo di non essere pronta. Rose: Bhè tutti i ragazzi corrono troppo, ma secondo me dovreste affrontare la situazione da voi. Io: Sono d'accordo, ma forse parlare con un'amica mi fa bene. Rose: E' vero, bhè che genere di consiglio vuoi? Io: Non lo sò, qualcosa che mi tiri su di morale. Rose: Bhè allora non pensare a questo ora, andiamo un po' a far shopping che dici? Io: Si dai, credo in fondo che sia una buona idea. Rose: E poi un po' di shopping non fa male.
Gli sorrisi, più tardi poi aveva un impegno e quindi la lasciai andare ci saremmo riviste presto e questo lo sapevo avevo bisogno di lei, è unica ti fa dimenticare tutto in poco tempo, e comunque sia io non avevo altri programmi per la giornata così me ne andai in spiaggia, con tutti i miei pensieri e poi feci un bagno ero molto distratta e molto lontana dalla riva sulla spiaggia non c'era anima viva eravamo io il mare la spiaggia e i miei pensieri tuti soli. All'improvviso alla mente mi tornò come era morta mia madre, annegata per colpa di una tempesta, mi faceva terrore quel pensiero ero stanca e avevo continuato a nuotare il più lontano dalla riva non ce la facevo più ero esausta iniziai ad urlare chiamare aiuto, vidi solo da lontano una persona non la riconobbi ero andata giù. Mi ritrovai sulla spiaggia fradicia con John che mi faceva la respirazione bocca a bocca ma una cosa non andò bene mise anche la lingua.
Io: Che cazzo volevi fare? John: Scusa non l'ho fatto apposta. Io: Senti mi hai salvata è vero, ma questo non ti da l'autorizzazione di baciarmi sto con Zane e lo sai bene. John: E' vero, lo sò, mi dispiace. Io: Favvanculo.
Davanti a casa trovai che lui mi aspettava seduto su una delle sedie di ferro del mio giardino, mi scese anche una lacrima e ovviamente fissava il mio viso come al solito era impossibile che non se ne accorgesse.
Lui: Che è successo? Io: Niente. Lui: Non è vero non mentire. Io: Ok, stavo affogando. Lui: Cosa? Io: Si stavo affogando era stanca e alla fine sono andata giù. Lui: Chi ti ha salvata? Io: John. Lui: E figuariamoci se lui non deve essere presente in qualcosa. Io: Zane promettimi che non ti arrabbierai! Lui: Perchè? C'è dell'altro? Io: Si. Allora? Lui: Va bene. Io: Zane. Lui: Fidati. Io: Vedi quando faceva la respirazione bocca a bocca ha messo anche la lingua.
Di colpo non capì più che espressione aveva sul viso, era arrabbiato furioso e se se lo fosse trovato davanti sono sicura che sarebbe stato anche capace di ucciderlo quanto impulsivo fosse. Era già partito stava per uscire dal giardino della mia abitazione, riuscì a fermarlo volevo che non facesse cose per me così tanto avventate da metterlo in pericolo, e procurargli guai con la polizia. Per fermarlo tentai di baciarlo, era immobile e non ricambiava era un brutto segno di solito si, poi alla fine si lasciò andare.
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